Programma Terapeutico

Recupero e trattamento terapeutico dei soggetti con dipendenze

Il programma terapeutico della Casa del Sole

Il problema della dipendenza è determinato da più fattori: biologici, economici, sociali, emotivi, relazionali e psicologici. Per questo motivo La Casa del Sole utilizza un approccio di tipo multimodale

Il Programma

Le dipendenze patologiche hanno sempre rappresentato un problema drammatico sul piano socio sanitario caratterizzato da una repentina trasformazione dell’utenza che manifesta esigenze e richieste sempre più varie e complesse, sia in riferimento all’uso di vecchie e nuove sostanze immesse sul mercato, sia ai bisogni che ne sottendono l’abuso.

Questa nuova finestra sulle dipendenze ha stimolato la nostra equipe terapeutica ad avviare un processo di ridefinizione del programma Comunitario, in cui prediligere un approccio di tipo multimodale che agisca su più fronti interagenti tra loro, in cui si intrecciano letture e possibilità di intervento a vari livelli:

  • psicoterapeutico,
  • pedagogico,
  • medico,
  • sociologico.

Il programma terapeutico della Casa del Sole nelle sue linee generali è identico per tutti gli utenti inseriti in comunità ed ha una durata variabile tra i 18 e i 24 mesi 

Le variazioni nei tempi e nei modi sono previste in base al progetto terapeutico individuale (PTI) ed alle continue verifiche cui gli utenti sono sottoposti durante il percorso.

In linea di massima, fatta salva la singolarità di ciascuna persona, è possibile sintetizzare il programma terapeutico in tre  fasi :

La fase B: residenzialità si articola in tre punti 

1. Accoglienza e adattamento: È una fase di conoscenza e osservazione della persona con particolare attenzione alle problematiche personali e familiari.

2. La relazione: Gli utenti partecipano a gruppi di incontro approfondendo la tematica delle relazioni personali attraverso l’elaborazione del vissuto personale ed il confronto con i compagni di percorso. Si approfondiscono, inoltre, gli interventi con le famiglie per affrontare e risolvere situazioni conflittuali che hanno caratterizzato le relazioni tra i vari membri del nucleo.

3. La ricostruzione: In questa fase si lavora sull’assunzione da parte delle persone di maggiore responsabilità e autonomia personale. Si intensificano e si approfondiscono i colloqui individuali e familiari e si effettuano riunioni periodiche. È un momento di progettazione del reinserimento sociale.

Fase A:

Preaccoglienza

Fase B:

Residenzialità

Fase C:

Reinserimento sociale

Trattamenti Specialistici

Doppia Diagnosi

Alcol Dipendenza

Novanta giorni

Residenziale GDA

Il reinserimento sociale

Reinserimento Lavorativo per Soggetti con Dipendenza: La Missione di La Casa del Sole

Questa fase è un vero e proprio “allenamento” al reinserimento sociale che spesso, accoglie impreparati i ragazzi che portano a termine un programma in comunità.
Gli operatori avranno la possibilità di verificare direttamente la maturazione e la crescita degli utenti in una tappa che consideriamo la più difficile del percorso terapeutico.

  •  soggetti che hanno superato la dipendenza hanno il diritto di essere reinseriti senza discriminazioni nella società e nel lavoro. La Casa del Sole da 40 anni si batte affinché ciò avvenga.
  • “Il sostegno delle Comunità terapeutiche e dei servizi non è sufficiente se una volta concluso il percorso riabilitativo il soggetto viene scoraggiato da una società che invece di offrigli possibilità per il futuro lo discrimina per il suo passato.”
  • Per questo nel novembre 2001 nasce La Casa di Miryam, una cooperativa sociale costituita su iniziativa di un gruppo di operatori della Comunità Terapeutica “La Casa del Sole” di Reggio Calabria e di ex utenti che avevano concluso il programma di recupero.
  • La missione della Cooperativa Sociale La Casa di Miryam è il reinserimento lavorativo degli utenti ospiti presso la Comunità Terapeutica La Casa del Sole, al fine di favorire la crescita dei rapporti sociali e lavorativi con i soggetti privati e pubblici del territorio.

Progetto terapeutico individualizzato - PTI

Nel momento in cui l’ospite è entrato in comunità viene dato il via al periodo di osservazione, di circa un mese, in cui vengono raccolti i dati che costituiranno insieme ai dati anagrafici e clinici, gli input per l’elaborazione del Progetto Terapeutico Individualizzato

  1. Periodo di Osservazione: Dopo l’ingresso in comunità, inizia un periodo di osservazione di circa un mese dedicato alla raccolta dei dati personali, anagrafici e clinici, che costituiranno la base per l’elaborazione del PTI.
  2. Elaborazione del PTI: è il documento centrale per l’erogazione dei servizi della comunità e viene redatto sulla base dei dati raccolti durante il periodo di osservazione, integrando la progettazione del processo di erogazione del servizio.
  3. Partecipazione Attiva: il progetto terapeutico individualizzato è concordato con l’utente, la famiglia, i servizi invianti.
  4. Comunicazione con i Servizi Invianti: La comunità comunica al servizio inviante eventuali modifiche del progetto, concordati con l’utente.
  5. Monitoraggio e Misurazione del Processo: Il responsabile del programma monitora costantemente gli indicatori e gli obiettivi individuati nel PTI. Le registrazioni di quanto previsto e le modifiche sono riportate nella cartella elettronica di ciascun utente e nei verbali di equipe.

La Cartella elettronica è uno strumento di nuova introduzione nella comunità Terapeutica che permette di tenere sotto controllo il processo di erogazione del servizio e monitorare gli interventi e le prestazioni erogate.

Doppia diagnosi

La presa in carico degli utenti in comorbilità psichiatrica avviene in seguito alla richiesta congiunta dei servizi territoriali di competenza ovvero SER.D. (Servizi per le Dipendenze) e CSM (Centro Salute Mentale), che effettuano la diagnosi di competenza.

In seguito a tale richiesta la CT valuta l’idoneità del soggetto per l’inserimento nel modulo attraverso una serie di colloqui con la responsabile dell’accoglienza e la figura dello psichiatra. Il soggetto idoneo viene quindi inserito nel programma terapeutico- riabilitativo che si può sviluppare attraverso un periodo di tempo di 24 mesi, per ogni soggetto viene definito un PTI (Progetto Terapeutico Individualizzato).

L’utente è seguito da una equipe multidisciplinare così costituita: il responsabile del programma che supervisiona l’intero progetto terapeutico riabilitativo, lo psichiatra attraverso colloqui periodici monitorizza la terapia farmacologica, la psicologa che effettua colloqui settimanali, gli educatori che sono costantemente presenti e che affiancano gli utenti nelle diverse attività quotidiane.
Beneficiari
il modulo si rivolge a soggetti maschi adulti in comorbilità psichiatrica (disagio psichico lieve-moderato).

Alcol dipendenza

Modalità di ammissione:

La presa in carico degli utenti alcol-poli dipendenti avviene in seguito alla richiesta dei servizi territoriali di competenza ovvero SER.D. (Servizi per le Dipendenze), NOA (Nucleo Operativo Alcologia o equipe alcologica), che effettuano la diagnosi di competenza, non necessariamente congiunta.
In seguito a tale richiesta la CT valuta l’idoneità del soggetto per l’inserimento nel modulo attraverso una serie di colloqui con la responsabile dell’accoglienza e se necessario con la figura dello psichiatra. 
Il soggetto idoneo viene quindi inserito nel programma terapeutico-riabilitativo , per ogni soggetto viene definito un PTI (Progetto Terapeutico Individualizzato), il trattamento effettuato all’interno del programma è di tipo terapeutico riabilitativo.

L’utente è seguito da una equipe multidisciplinare così costituita: il responsabile del programma che supervisiona l’intero progetto terapeutico riabilitativo, lo psichiatra attraverso colloqui periodici monitorizza la terapia farmacologica, la psicologa che effettua colloqui settimanali, gli educatori che sono costantemente presenti e che affiancano gli utenti nelle diverse attività quotidiane.
Beneficiari
Il modulo si rivolge a soggetti maschi adulti inviati dal servizio pubblico.

90 giorni

Per dire “Basta”, per “Disintossicarti”, per essere più “Motivati e Consapevoli”, “Per gestire le ricadute”
Il programma residenziale “90 Giorni” nasce dall’esigenza di venire incontro a delle richieste di aiuto che per vari motivi (es. familiari, lavorativi, lievi ricadute etc.) non possono essere compatibili con un programma a lungo termine.

L’accesso a questo tipo di percorso richiede dei requisiti che di volta in volta verranno valutati dallo staff terapeutico in accordo con il Ser.D di appartenenza, sulla base del tipo di problema presentato, delle risorse personali e di contesto e del grado di intossicazione della persona al momento della richiesta.
Gli obiettivi del programma “90 giorni” si differenziano da quelli del percorso tradizionale in quanto le tempistiche non consentono di attuare alcuni strumenti di cura come la psicoterapia e l’inserimento socio-lavorativo, inoltre si riduce notevolmente il periodo di disintossicazione e distanziamento dalla sostanza.

  • 1.Distanziamento dalla sostanza. Il paziente permane in struttura in modalità residenziale per un massimo di 90 giorni consecutivi durante i quali avviene il distanziamento dal contesto e dall’abuso.
  • 2. Disintossicazione e gestione dell’astinenza. Attenta valutazione dello stato di salute dell’utente e, nei casi di soggetti in cura con terapie sostitutive, accompagnamento allo scalaggio o inserimento di terapia medica.
  • 3. Diagnosi socio-psicologica e medico psichiatrica. Valutazione globale delle condizioni di salute generali e psicologiche, del funzionamento sul piano relazionale, delle risorse personali, familiari e di contesto.
  • 4. Maggiore consapevolezza del problema. L’inizio della cura, a volte proposto dai familiari, non sempre corrisponde ad una piena consapevolezza da parte dell’utente del problema e delle sue reali conseguenze a lungo termine sulla salute e sulle relazioni. Aiutare l’utente a prendere consapevolezza è l’inizio del “reale” percorso di cura.
  • 5. Accrescere la motivazione al cambiamento. A volte anche in presenza di consapevolezza del problema, la motivazione al cambiamento risulta essere bassa o inesistente. Motivare inoltre l’utente, una volta uscito dalla comunità, a proseguire il percorso trattamentale presso i servizi territoriali come Ser.D e Csm.
  • 6. Motivare, laddove è possibile, la famiglia a sostenere il percorso di cura del familiare.
  • 7. Incrementare le abilità per riconoscere e gestire i sintomi del craving o di una possibile ricaduta.

Residenziale DGA (disturbo da gioco d'azzardo)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il “Disturbo da gioco d’azzardo” (DSM V) come una forma morbosa che in assenza di misure idonee di informazione e prevenzione può rappresentare, a causa della sua diffusione, un’autentica malattia sociale.

Il DGA rappresenta inoltre un grave problema di salute pubblica, crea problemi psico-sociali al soggetto coinvolto, ai suoi familiari, è causa di problemi finanziari e può condurre anche a disturbi di natura antisociale. Il DGA è pertanto assimilabile a tutti gli effetti alle dipendenze patologiche. 
Come ogni forma di dipendenza non è imputabile ad un’unica causa, ma trae origine dalla complessa interazione di diversi fattori biologici, relazionali, sociali, personologici e contestuali. Le conseguenze di tale disturbo del comportamento implicano una grave compromissione dei vari aspetti della vita dei pazienti e dei loro familiari.

Beneficiari

Il nostro servizio di tipo residenziale è rivolto a soggetti maschi adulti, inviati dal servizio pubblico con diagnosi di polidipendenza.

Finalità e obiettivi

Dalla letteratura nazionale ed internazionale sull’argomento si rilevano fondamentali indicazioni per i Servizi che evidenziano come il DGA sia inquadrabile come una dipendenza e pertanto il trattamento deve seguire gli stessi principi enunciati per le dipendenze da sostanze, confermando l’approccio multimodale e la personalizzazione del programma terapeutico.
L’approccio multimodale in tal senso dovrà comprendere: psicoterapia, psico-farmacoterapia, consulenze finanziarie e legali, educativi ed interventi sul sistema familiare.

Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (pdta) presso comunità terapeutica a carattere residenziale.
Il programma terapeutico viene presentato e condiviso con il paziente e se possibile con i familiari di riferimento e formalizzato tramite la compilazione e la firma della scheda prevista dalla cartella informatizzata (consenso informato).

 All’ingresso in Comunità terapeutica il paziente potrà beneficiare di un programma individualizzato che si caratterizza attraverso interventi specifici non necessariamente consequenziali:

  • colloqui motivazionali individuali e gruppali; psicoterapia individuale, gruppale e familiare;
  • valutazione di comorbilità con altre sostanze e/o altre patologie psichiatriche ed individuazione di strategie psico-farmacologiche
  • tutoraggio economico ed attivazione di consulenze legali e finanziarie;
  • psico-educazione individuale e di gruppo finalizzata all’individuazione degli stati di craving;
  • counselling ai familiari durante il percorso e prima delle dimissioni del paziente;
  • ricorso ove necessario, alla procedura di nomina dell’amministratore di sostegno.

Il percorso di psicoterapia offerto dalla struttura è orientato al modello sistemico-relazionale e cognitivo comportamentale secondo quanto stabilito dalle linee guida nazionali per la cura e riabilitazione del DGA.

La terapia di gruppo seguirà le linee guida del modello di gruppo analisi.

Durata del trattamento

La durata del trattamento ha caratteristiche individuali e sarà stabilito in accordo al paziente, in base all’anamnesi, alla condizione lavorativa e familiare e dall’eventuale presenza di comorbilità con altro uso di sostanze.

I pazienti inviati dal servizio pubblico, che presentano unicamente la patologia da DGA verranno inquadrati in un programma “residenziale breve” della durata massima di 90 giorni, alfine di attivare, attraverso le misure terapeutiche precedentemente enunciate, l’insight.

I pazienti inviati dal servizio pubblico che presentano polidipendenza, saranno inseriti nel nostro programma tradizionale della durata di 6/12 mesi se la sua problematica consente di rientrare in un tempo inferiore o 24 mesi come da programma completo, dedicando uno spazio mirato per la riabilitazione da DGA.

La casa del sole

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La Casa del Sole è impegnata da quarant’anni nella lotta alle dipendenze e all’emarginazione, accogliendo, curando e reinserendo nella società persone con problemi di dipendenza patologica.

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